martedì 12 ottobre 2010

Il mio viaggio in Egitto - Seconda Giornata

Con un po' di ritardo, continuo a postare il mio resoconto di viaggio. Ho una correzione da fare su quanto scrissi dulla Valle delle Regine. Mi sono resaconto di aver frainteso ciò che Yasser voleva dirci quando ci disse che Ramses II innaugurò la Valle come sepoltura per le regine, in effetti è vero. In realtà, la valle era stata usata come sepoltura contemporaneamente alla stessa Valle dei Re, ma precedentemente era utilizzata soprattutto per le consorti secondarie e per i principi. Con la costruzione della celeberrima Tomba di Nefertari, la Valle delle Regine fu appunto eletta a luogo di sepoltura per le mogli principali dei faraoni. Il fraintendimento stava nel mio errato pensiero che Yasser intedesse dire che la valle delle regine era intonsa quando fu scavata la Tomba di Nefertari. Chiedo venia! :)

12 maggio

TEMPIO DI HORUS - EDFU


Ci svegliamo molto presto dopo la navigazione piacevolissima della serata precedente. Siamo a metà strada fra Luxor ed Assuan, e qui sorge il tempio di Edfu, unica meta di tutti i turisti di tutte le motonavi in crociera sul Nilo... Potete immaginare quanta gente affollava il tempio fin dalle prime ore!
Le rovine di questo luogo sacro sono davvero affascinanti con la luce giallo intenso dell'alba.
Il tempio è dedicato ad Horus e fu costruito in epoca Tolemaica, forse è questa una delle ragioni principali per le quali l'edificio si è conservato praticamente intatto! È infatti il tempio più completo che possiamo trovare in Egitto.
Subito vengo colpita dalle dimensioni dei rilievi, ma il mio gusto personale è maggiormente attratto dalle figure affusolate ed eteree dell'epoca faraonica, perciò i rilievi più tozzi, con figure di dee con forme molto marcate mi dà una sensazione sì di bellezza, ma in parte di "imitazione dell'antico".
La nostra visita si articola nei vari ambienti del tempio, che possiede ancora magnificamente i soffitti, seppure anneriti dai primi arabi, che solevano accendere fuochi dentro l'edificio quando lo usavano come riparo, ed era ancora per metà ricoperto dalla sabbia.
Dentro si fatica a camminare per via del sovraffollamento, e a volte si fatica anche a sentire, ma qui finalmente capisco una cosa molto importante e che fino a quel momento mi era sempre sfuggita: come si distingue Hathor da Iside, quando hanno la stessa corona con disco solare e corna vaccine? Ce lo dice Yasser: basta guardare i geroglifici accanto, per Iside abbiamo l'indicazione del suo nome col trono, mentre per Hathor è sempre presente il simbolo di Horus nella casa. Se non è presente nessuna di queste due iconografie, la dea raffigurata è Mut, che viene spesso rappresentata similmente.
Veniamo condotti fino al naos, dove a fatica riusciamo a scattare una foto alla barca sacra che c'è dentro, purtroppo una riproduzione dell'originale che si trova in un museo europeo.
Facciamo al fila anche per scattarci una foto accanto alla pregevole statua del dio Horus in forma di falco nel cortile a cielo aperto, quindi un po' di tempo libero per girare tutti gli angolini remoti del sito archeologico, e poi via di nuovo sulla Queen Isis che parte verso Kom Ombo.

TEMPIO DI KOM OMBO


Il panorama di questa regione è davvero divino. Passiamo fra isole verdissime in mezzo al Nilo, i palmeti si moltiplicano davanti alla vista, e il sole è stupendamente temperato e dolce anche nelle ore più calde del primo pomeriggio. Poco prima dell'arrivo a Kom Ombo siamo tutti sui due ponti della nave per contemplare con ammirazione la bellezza del Paese degli dèi. C'è musica in sottofondo, ed è troppo bello. Uno dei momenti più rilassanti e piacevoli del viaggio!
Intorno alle sei e mezza, arriviamo a Kom Ombo, dove c'è un grande imbarcadero per le navi da crociera, un bar davvero grazioso e numerose bancarelle che vendono soprattutto abiti.
Il tempio di Kom Ombo, altra costruzione del periodo Tolemaico, è un poco più maltrattato dal tempo in confronto al tempio di Edfu, ma la sua grazia, secondo il mio gusto personale, è maggiore del primo. L'edificio fu dedicato a due divinità, Horus e Sobek. Qui ci sono colonne tronche con bellissimi affreschi ben conservati; i colori sono meravigliosi e forti, accarezzati da un sole pomeridiano a tratti arancio che rende tutto ramato. Fa anche abbastanza caldo, ma la visita è piacevole e un poco meno affollata, perciò non ci pensiamo.
Yasser ci porta a vedere il calendario scolpito su una delle pareti, e ci spiega anche come leggerlo! Il disco solare con un tratto sotto indica il giorno, il sistema numerico con tratti e archetti rovesciati ci indica di quale giorno stiamo parlando e a seguire in riga i geroglifici che rappresentano le tre stagioni. Proseguendo troviamo le incisioni che ci parlano della tradizione medica egizia, con un elenco di strumenti chirurgici e da dentisti che Yasser ci spiega uno ad uno.
Infine giungiamo al Nilometro, che si trova in uno spiazzo sgombro proprio ridosso al tempio. Si tratta di un pozzo profondo, dotoato di scale, che serviva a misurare la portata della piena annuale. L'esemplare più antico si trova in quel di Assuan, nell'isola di Elefantina, ma è a scala dritta discendente fino al fiume, i cui muri sono dotati di un sistema di tacche che permette di calcolare l'altezza delle acque.
Ci fermiamo i consueti quaranta minuti per fare le nostre foto. Abbiamo l'appuntamento direttamente alla nave, ma quando usciamo da sito archeologico ci fermiamo a comperare una camicia per mio fratello, visto che la sera di domani ci aspetta la serata egiziana, quindi perdiamo un po' di tempo a trattare. Quando è il momento di correre alla nave, ops! Ci sono centinaia di navi, tutte simili, e tutte ancorate una dietro l'altra! Ci disperiamo, chiedendo in giro dove sia la Queen Isis. Fortunatamente le comunicazioni all'imbarco sono stupefacenti; c'è un uomo ad ogni rampa di scale, e si urlano il nome della nostra nave e del nostro Tour Operator, così ci rindirizzano nel punto giusto, e Yasser ci viene a recuperare subito! Fiuuu, che avventura!!

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