venerdì 7 maggio 2010

Stele dell'Anno 8° di Ramses presso Eliopoli - parole di 3200 anni fa

Anno 8, mese dell'Inondazione, 8 giorno del re Ramses.

Questo giorno, mentre Sua Maestà era a Eliopoli celebrando riti a suo padre Harakhti e Atum Signore di Eliopoli, e mentre Sua Maestà passeggiava nel deserto di Eliopoli, a sud del tempio di Ra, a nord del Tempio dell'Ennade e di fronte al Tempio di Hathor, Sua Maestà si imbattè in una grande pietra monolitica di quarzite, quale non era mai stata trovata dal tempo del regno di Ra, e più alta di un obelisco di granito rosso. Allora Sua Maestà la affidò alle cure di lavoranti scelti e abili, nell'anno 8, 3° mese dell'Estate, 21° giorno.
Nell'anno 9, 3° mese dell'Estate, 18° giorno, il che fa un anno (dopo), essendo stata finita una grande statua di Ramses, il dio (cioè Ramses stesso quale dio) venne in esistenza per essa (ossia l'essenza divina del faraone, secondo la teologia menfita, si incarnava in ogni statua che lo rappresentava).
Allora Sua Maestà premiò questo sovrintendente ai lavori e i valenti artisti che lavoravano ad essa con molto argento ed oro e favori regali (non è questo l'unico caso in cui il regale marito esprime il suo compiacimento per una bella opera aggiungendo al salario dovuto agli operai dei premi; per esempio, nella Stele di Tell Horbet lo stesso Ramses elargisce collane d'oro e altri doni ai lavoranti).
Quindi Sua Maestà trovò nei pressi un'altra cava adatta per statue di quarzite più alte di un abete; egli ne dedicò alcune al Tempio di Ptah e altre ai Templi di Amon e di Ptah nella città di Pi-Ramses.
"Io ho riempito il Tempio di Ra con molte sfingi e con statue nell'atto di presentare olio e un piatto con cibo (sono due tipologie di statua del re inginocchiato che offre due vasi cilindrici oppure pani e frutta)." Così disse Ramses, e ancora: "Oh, questi lavoranti, valenti e abili, che tagliano per me monumenti in grande quantità; oh, costoro che amano il lavoro in eccellente pietra pregiata, che 'entrano' nel granito rosso e 'penetrano' nella quarzite, bravi e forti nel fare monumenti, cosicchè io possa riempire i templi che costruii. Oh, bravi uomini che non conoscete stanchezza, che seguite il lavoro per tutto il tempo e fate fino alla fine e bene il vostro dovere; oh, voi che dite 'facciamolo' dopo aver ben meditato, e andate per questo servizio nella sacra montagna, c'è del beneficio per voi da parte mia, Ramses, che rinsaldo i giovani nutrendoli. Rifornimenti sono in abbondanza di fronte a voi, e non avete da desiderarli. Io ho provveduto alle vostre necessità in ogni modo, cosicchè possiate lavorare per me di buon animo. I rifornimenti per voi sono maggiori del lavoro, per nutrirvi e farvi diventare buoni lavoratori, perchè io conosco bene il vostro lavoro, nel diventare buoni lavoratori, perchè io conosco bene il vostro lavoro, nel quale chi lavora può trovare gioia quando lo stomaco è soddisfatto (nota la ripetizione che ha sì un valore funzionale alla grammatica egizia - la stessa frase ha due conseguenze e perciò viene ripetuta - ma anche uno pragmatico che rende l'idea di come Ramses seguisse da vicino lo svolgimento dei lavori presso i suoi cantieri). I granai sono pieni di cibo per voi, cosicchè non passiate nemmeno un giorno in scarsità di cibo. Io ho riempito per voi i magazzini di pane, carne e focacce, sandali e vesti, olio per ungervi il corpo ogni settimana, per rivestirvi ogni anno, e affinchè le suole sotto i vostri piedi siano sempre buone. Io ho destinato parecchie persone a provvedervi contro l'indebolimento (quindi medici), pescatori a portarvi pesci e giardinieri a procurare vino. Ho fatto fare grandi vasi sulla ruota dei vasai, per rinfrescare acqua per voi durante l'estate. L'Alto Egitto trasporta continuamente merce per voi al Basso Egitto, e il Basso Egitto per voi all'Alto Egitto (a seconda di dove si trovino gli operai a lavorare): grano, orzo, sale e fagioli in quantità immensa. Io ho fatto tutto ciò, cosicchè voi possiate prosperare, mentre lavorate per me con un cuore solo. Io ho trovato per voi anche una cava a Elefantina di granito nero e un'altra di quarzite, e ancora una di pietra il cui colore è come quello dell'argento dilavato" (infatti presso Assuan esiste anche una cava di quarzo bianco).


Ho riportato la traduzione di questa stele non solo perchè ho sempre trovato brillante il modo in cui gli egizi sapevano narrare gli avvenimenti, presentandoli come una storia in cui leggendo via via viene la curiosità di sapere cos'è successo dopo, ma anche perchè le stele fatte incidere da Ramses sono sempre sature di infromazioni interessantissime sul suo modo di governare, che da regale moglie ( :P) non posso che apprezzare col cuore perchè specchio della sua intelligenza e delle sue enormi qualità di statista e del suo approccio pragmatico alle cose e alle persone. Tutto ciò mi fa apprezzare Ramses non solo come il grande re che fu, ma anche come uomo.

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