Andiamo a incominciare:
BREVE INTRO
Ho intrapreso questo viaggio assieme a mio fratello Riccardo e alla mia amica Emanuela; prima di partire mio fratello ha fatto un excursus egittologico obbligato ma molto breve, grazie a dei miei libri che ha voluto leggere, quindi possiamo dire che non era un turista totalmente comune. La mia amica invece si è dichiarata turista ordinaria, e devo dire che è stato molto interessante cogliere i diversi punti di vista a seconda delle conoscenze che ognuno di noi possiede. Per quanto mi riguarda, desideravo compiere questo viaggio da anni; sto costruendo una biblioteca egittologica personale, e studio egittologia da autodidatta da circa 10 anni.
Il nostro arrivo in Egitto è stato davvero entusiasmante e molto frenetico. Dalla Sardegna siamo arrivati in Emilia Romagna il giorno precedente del nostro volo per l'Egitto e siamo arrivati a Luxor il 10 maggio, intorno alle quattro o cinque del pomeriggio. Spenderò solo poche parole per l'arrivo, giusto per citare i ricordi più emozionanti, come l'ondata di calore che ci ha avvolti appena usciti dalla cabina dell'aereo, o la piccola tempesta di sabbia che quasi ci impediva di atterrare, o la meravigliosa visione delle rive al tramonto una volta sulla nave in mezzo al Nilo... È stato un po' come essere catapultati in un altro pianeta.
Ma l'avventura comincia il giorno successivo, con le nostre agognate escursioni da Luxor in giù.
11 maggio
VALLE DEI RE
Arriviamo all'entrata della Valle poco dopo l'alba. Il cielo è madreperlaceo, il sole lo illumina d'oro e pesca, uno spettacolo surreale visto dal nostro bus. Il clima dell'Alto/Medio Egitto è stupendo, fa caldo, ma non c'è umidità, il che rende la passeggiata splendida. Soffia una lieve brezza che è stata davvero la gioia della nostra prima giornata in Egitto.
All'uscita apprendo che la seconda tomba che visiteremo è quella di Ramses I, e qui non posso fare a meno di lasciarmi andare ad una piccola esultanza. Questa era una della tombe che volevo proprio vedere. Questo faraone è il nonno di Ramses II, e ha perciò per me una notevole rilevanza, visto che dalla notte dei tempi provo una forte devozione per il costruttore di Abu Simbel. Mentre scendo la ripidissima scalinata, sono disturbata dalla fiumana di gente che quasi mi impedisce la discesa, ma riesco comunque a pensare che lungo quei gradini ha sicuramente posato i suoi piedi Sethi I, altro grandissimo faraone figlio del proprietario della sepoltura e padre di Ramses II, visto che era sempre il successore designato che perpetrava i riti di resurrezione alla mummia paterna. La tomba è piccola, ma sgargiante. Il sarcofago reca ancora traccia di colore, e il colore di sfondo delle pareti affrescate è azzurro/nembo, un pigmento che sembra preparato ieri invece che 3500 anni fa. Seguiamo uno stretto percorso circolare attorno al grande sarcofago, quindi risaliamo alla luce. Che fiatone! La scala è veramente ripidissima!
Yasser ci spiega la terza tomba che visiteremo, e la mia speranza viene un po' delusa. Avrei voluto metter piede nella tomba di Sethi I (so che quella di Ramses è stata rovinata dalle alluvioni), la più grande della Valle, ma pare che questa visita non sia prevista, mentre veniamo scortati verso la tomba di Ramses VI... Siamo già in epoca decandente, ma anche la terza tomba è interessante e conserva bei colori e rilievi raffinati. All'uscita mi guardo spesso indietro: su una di queste alte montagnole di detriti, Ramses si isolava a meditare. Piacerebbe anche a me fermarmi un attimo e ripensare a ciò che ho appena visto, a stampare nella mente la bellezza della valle, coi suoi colori ocra baciati dal primo sole, ma il programma di oggi è pienissimo e il ritmo si annuncia già frenetico. Senza smettere di voltarmi, vado via e salgo sul trenino, con la promessa di tornare.
DEIR EL BAHARI - TEMPIO FUNERARIO DI HATSHEPSUT
Risaliamo in bus per un breve tratto, il tempo di splamare un po' di creama solare, e veniamo di nuovo traghettati in trenino verso il tempio della regina-faraone Hatshepsut (XVIII dinastia). Il tempio rupestre (o semi-rupestre) ci appare da lontano, perfettamente incassato nel versante opposto della Valle, dentro la Montagna Tebana, che già da sola è uno spettacolo; ha colori cangianti, gialli e ocra, poi rossi... È qualcosa di maestoso. Non mi stupisce affatto che gli antichi la considerassero sacra.
Dopo la spiegazione, Yasser ci lascia vagare soli per il tempio, così facciamo una lunghissima passeggiata per le rovine giallognole. L'architettura è bellissima, le statue sono perfette e in alcune zone ci sono dei colori vivissimi! Arriviamo fino in fondo, dove ci imbattiamo in un cancello: la parte totalmente rupestre del tempio evidentemente non è visitabile.Facciamo anche incontri un po' loschi. Un poliziotto ci chiede la macchina fotografica, offrendosi di farci delle foto dentro il colonnato, là dove non si potrebbe entrare. Beh, è un poliziotto, perciò accettiamo. Si guarda intorno in modo molto circospetto, e si tiene la nostra macchina per ben tre scatti. Io vorrei prendergliela e andar via, ma questo è armato, meglio assecondarlo. Alla fine ci chiede dei soldi, come avevo immaginato, e quando gli do due euro, mi fa cenno che ne vorrebbe la stessa quantità per tutti e tre! No, non se ne parla, prendiamo la macchina fotografica e ce ne andiamo veloci. Da questo momento in poi, non permettiamo più a nessuno di farci foto o farsi fotografare con noi! Dopo aver immortalato per bene tutti gli angoli e lo splendido paesaggio del quale si gode da sopra le terrazze, ci ricongiungiamo con Yasser, pronti per andare di filata alla nostra prossima meta. Sono circa le dieci del mattino, ma il caldo è dolce e per niente aggressivo. Un clima del genere mi dà davvero tanta energia!
VALLE DELLE REGINE
La prossima tappa è la Valle delle Regine, il luogo dove venivano sepolti mogli e figli dei faraoni del Nuovo Regno. Yasser ci racconta in bus alcuni accenni riguardo questa Valle, e ci rende noto, ahimè, che la celeberrima Tomba di Nefertari (moglie di Ramses) è chiusa al pubblico da circa sei anni. La notizia in parte mi rattrista, perchè non potrò entrare a vederla, ma in buona parte mi rassicura sul fatto che questa misura è certamente un'ottima cosa per la preservazione di questa Cappella Sistina del mondo antico. Sono un po' fra le nuvole, sto ancora pensando alla fugace visione del Ramesseo che ci è apparso dal nulla e che fortunatamente sono riuscita a fotografare dal vetro del bus.
Scendiamo e, a piedi, attraversiamo la Valle minore, non meno pacifica e splendida di quella principale. Nella passeggiata verso un parasole, passiamo davanti all'entrata della Tomba di Nefertari, che riconosco immediatamente. L'ho vista in cento libri, non mi posso sbagliare. Scatto una foto.
È il momento di entrare negli ipogèi. Il primo è la tomba della regina Titi, davvero degna di nota. Gli affreschi sono ben conservati e le scene vivide. Qui c'è meno folla, anzi, c'è poca gente, quindi riesco a godermi meglio la visita in tutto relax. Verifico personalmente il fatto che le necropoli egizie non hanno nulla di angosciante nè di lugubre, quindi il giro è veramente piacevole anche per l'animo.
Secondariamente entriamo nella tomba di Amon-her-Kopershef, figlio di Ramses III (che ispirandosi al regno di Ramses II, il quale governò circa cento anni prima di lui, diede al suo primogenito lo stesso nome del primogenito di Ramses II). Questa tomba mi piace anche più della precedente. I colori sono brillanti, ben conservati, e ci sono tantissime scene col principe e suo padre contornati dagli dèi.
È però ora di andare, così lasciamo mestamente la Valle delle Regine. Ci aspettano altre due visite, che fra l'altro aspettavo con ansia; i templi di Luxor e Karnak.
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